In questa guida spieghiamo come utilizzare il concime.
Quando innaffiate le vostre piante da appartamento, servitevi sovente dell’acqua di cottura degli ortaggi, che contiene molti sali minerali utili alle vostre piante. Evidentemente, bisogna farla raffreddare prima di servirsene.
Le foglie di té rimaste al fondo della teiera, incorporate alla terra dei vasi, le apportano degli elementi nutritivi.
Se avete un vaso di pesci rossi e decidete di cambiargli l’acqua, non gettate l’acqua usata: arricchita di detriti organici, essa costituisce un eccellente concime naturale per le vostre piante.
Etichette. I pacchetti di concime non portano sempre la loro composizione in termini chiari ma talvolta sotto forma di iniziali che sembrano misteriose al profano: N, P e K. Queste tre lettere sono semplicemente i simboli chimici di tre elementi: N rappresenta l’azoto, P il fosfato (o acido fosforico) e K il potassio.
Impiego
Non utilizzate i concimi ad occhi chiusi! Quando sono ricchi di azoto, sono adatti agli alberi e alle piante di cui si vuol stimolare la crescita delle foglie. I concimi ricchi di fosfato e di potassio sono adatti agli alberi e alle piante che danno frutti o fiori.
Non datene mai ad una pianta che ha sofferto la sete. Bisogna prima innaffiare, e soltanto dopo aggiungere il concime. Quelli che si diluiscono in acqua sono di gran lunga i più pratici da impiegare e si corre meno il rischio di bruciare le radici.
Leggete bene il modo d’impiego e non aumentate le dosi con il pretesto che le piante cresceranno più in fretta. Al contrario, rischiate di perderle bruciando letteralmente le radici danneggiate da una concentrazione troppo forte.
Non si somministra il concime per tutto l’anno ma soltanto nel periodo di crescita delle piante, vale a dire circa dal mese di marzo al mese di settembre. In autunno e in inverno, è periodo di riposo e non occorre distribuire nutrimento.